
VIETATO ALLA MADONNA DI ENTRARE IN CLASSE
La Madonna non può entrare in classe. Guai a recitare una Ave Maria e una preghiera al Figlio come il Padrenostro, in presenza di piccoli alunni.
La triste vicenda, ma proprio triste, è accaduta nella scuola elementare di San Vero Milis, in provincia di Orestano,nella quale un’insegnante si è resa “rea” di realizzare con delle perline un braccialetto, che rappresentava il rosario, e di aver recitato le due preghiere. L’insegnante è stata punita dal dirigente scolastico con 20 giorni di sospensione dalle lezioni e la decurtazione dello stipendio.
Nella società d’oggi non c’è dunque posto per una preghiera in classe, per chiedere la grazia della pace su questa terra. In un Paese cattolico com’è l’Italia, dove la Patrona è Santa Caterina da Siena, non si può dire una prece alla Madre di Cristo in una scuola? Proprio un mondo che cambia in peggio e mi fa ripensare a un passato migliore, quando all’inizio della giornata scolastica veniva recitata proprio quella preghiera alla Vergine, oggi contestata da due mamme dei bambini che frequentano la scuola di San Vero Milis, mentre le altre hanno espresso la loro vicinanza alla maestra.
D’accordo che il cattolicesimo, dall’anno scolastico 1986/1987 non è più religione di Stato e che frequentare le lezioni di religione è facoltativo, ma a quanto si sa i piccoli della classe in cui è avvenuto il “misfatto” frequentavano tutti le lezioni di religione.
Qualcuno dirà: ma perché te la prendi tanto? Perché penso che sia stato commesso un errore grave e spero che il ricorso presentato dall’insegnante venga accolto, con buona pace del solerte dirigente scolastico, che pare abbia sentito solo due lamentele, e non il parere delle restanti madri dei bambini che frequentano quella classe.
Madonna, prega per questo mondo, che non conosce tolleranza e che insegna violenza.
Serena Pasqua a tutti voi, cari amici.

